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Torquato Cecchi (1872-1950), poeta in ottava rima, idealista anarchico, emigrante, socialista rivoluzionario e attivista sindacale, sobillatore di lavoratori e organizzatore di proteste di piazza, nonché giornalista militante e fondatore di cooperative, è accuratamente ritratto in questa ricerca curata da Silvano Gelli, che è corredata da un ricco apparato fotografico. La sua prima raccolta di liriche, dal titolo A bordo, fu pubblicata da Vallecchi nel 1920 con l'intercessione dell'amico Ardengo Soffici che ne disegnò anche la copertina. Torquato Cecchi fu un fervido antimilitarista, contrario alle guerre coloniali, fino alle soglie del 1914 quando divenne un acceso interventista. All'inizio del primo conflitto mondiale abbandonò il socialismo e, a guerra conclusa, simpatizzò col nascente fascismo. Fu laico intransigente e irriverente anticlericale per poi affannarsi nella ricerca di Dio e del senso della vita. Dopo aver seguito così tanti ideali ed essersi battuto per vederli realizzati, Torquato Cecchi si abbandonò al corso degli eventi, convinto che in alcun modo l'uomo possa modificare un destino già imperscrutabilmente scritto.